Come scegliere il sistema di bloccaggio per l'alluminio con pareti sottili senza deformazioni
Autore: PFT, Shenzhen
La lavorazione dell'alluminio con parete sottile presenta significative sfide in termini di deformazione a causa della bassa rigidità del materiale e della sensibilità termica. Questo studio valuta morsini a vuoto, mandrini personalizzati e sistemi di bloccaggio a congelamento attraverso prove di lavorazione controllate. Le misurazioni delle deviazioni superficiali effettuate con CMM (Mitutoyo CMM-504) hanno rivelato che il bloccaggio a vuoto riduce la deformazione del 62% ± 3% rispetto ai dispositivi meccanici. L'analisi termica (FLIR T540) ha confermato che il bloccaggio a congelamento mantiene la temperatura del pezzo entro ±2°C rispetto a quella ambiente. I risultati dimostrano che la rigidità del dispositivo e la gestione termica sono i principali fattori di controllo della deformazione. L'implementazione richiede di bilanciare costo e complessità in relazione ai requisiti di precisione.
1 introduzione
I componenti in alluminio con pareti sottili (spessore <1 mm) permettono applicazioni leggere nel settore aerospaziale e medico, ma subiscono tassi di scarto superiori al 40% a causa di deformazioni durante la lavorazione (Aerospace Manufacturing, 2023). Le morse tradizionali generano sollecitazioni localizzate che superano il limite di snervamento dell'alluminio pari a 48 MPa, mentre i cicli termici causano instabilità dimensionale. Questo studio presenta un framework decisionale per la selezione dei sistemi di bloccaggio, attraverso l'analisi quantitativa di variabili meccaniche, termiche ed economiche.
2 Metodologia
2.1 Progettazione sperimentale
Tubi in alluminio 6061-T6 testati (Ø50 mm × spessore 0,8 mm):
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Sistema a vuoto: Schmalz ECM 8.0 (forza di bloccaggio 80 kPa)
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Sistema di bloccaggio criogenico: -196°C bloccaggio con azoto liquido (LN2)
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Sistema a mandrino: Albero espandibile personalizzato in resina e granito
Il gruppo di controllo ha utilizzato morse standard a 3 ganasce.
2.2 Protocollo di Misurazione
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Scansione iniziale pre-lavorazione (Zeiss COMET L3D)
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Fresatura frontale a 12.000 giri/min (0,2 mm di profondità di taglio)
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Mappatura delle deviazioni post-lavorazione:
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MCM: griglia a 25 punti per 10 mm²
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Deriva termica: termografia IR a intervalli di 5 secondi
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3 Risultati e Analisi
3.1 Entità della deformazione
Tabella 1: Deviazione superficiale (μm)
Tipo di Impianto | Deviazione media | Massima deformazione |
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Chuck a vuoto | 18.3 | 29.7 |
Fissaggio congelato | 22.1 | 34.9 |
Sistema mandrino | 26.8 | 41.2 |
morsa a 3 ganasce (Ctrl) | 48.2 | 73.6 |
3.2 Prestazione termica
Il bloccaggio a freddo ha mantenuto un ΔT ottimale tra -0,5°C e +1,8°C, mentre i dispositivi meccanici inducevano gradienti di 12-15°C (Fig.1). I sistemi a vuoto hanno mostrato un impatto termico trascurabile ma richiedevano 20 minuti di tempo di configurazione.
Figura 1: Distribuzione termica durante la lavorazione
4 Discussione
I sistemi a vuoto hanno superato le alternative nel controllo della distorsione ma hanno mostrato alcune limitazioni:
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La porosità superficiale (>Ra 1,6μm) ha ridotto la forza di tenuta del 25-40%
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Le geometrie non piane richiedevano guarnizioni personalizzate (costo degli utensili $800-$2.500)
Il bloccaggio criogenico ha eliminato lo stress meccanico ma ha comportato un consumo di LN2 di $18/ora. I mandrini hanno fornito un'ottimale accessibilità per gli elementi interni ma hanno mostrato uno spostamento posizionale di 0,03 mm durante i cicli prolungati.
5 Conclusione
Per l'alluminio con pareti sottili:
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Il sistema di bloccaggio a vuoto garantisce una precisione superiore per componenti piani di alta serie
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I sistemi criogenici sono adatti a geometrie complesse con rigorosi requisiti di TIR
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I mandrini ottimizzano la lavorazione di cavità profonde dove la stabilità termica è secondaria
Le ricerche future dovrebbero analizzare sistemi ibridi con attuatori piezoelettrici per la modulazione della forza di serraggio adattiva.